I progetti
Per me, la fotografia è sempre stata molto più di un semplice mezzo di rappresentazione della realtà: è un’opportunità di catturare un significato più profondo, un oltre che spesso si cela nei dettagli della vita quotidiana. Ogni immagine può essere un frammento di questo oltre, un’istantanea capace di fermare il tempo e di racchiudere un pensiero, una suggestione, un’intuizione

I miei progetti nascono da questa esigenza di andare oltre il mero didascalico, raccogliendo immagini che, pur scaturendo dalla realtà, si organizzano in serie coerenti attorno a un unico tema che non è solo una semplice narrazione visiva, bensì l’eco di una riflessione personale, di un desiderio interiore, di un’intuizione poetica. Il filo conduttore che lega le immagini in una serie risponde ad una ricerca più ampia, ad una costruzione concettuale in cui il reale si trasforma in spunto per un’esplorazione più intima e profonda.
Come alcuni hanno acutamente osservato, le mie immagini assumono così una dimensione concettuale invitando ad una lettura più ampia, a un’interazione attiva da parte dell’osservatore. La realtà diventa dunque un punto di partenza, un pretesto per suggerire una storia, un’interpretazione, un’emozione. Spesso, ciò che emerge non è solo la bellezza estetica dell’immagine, ma un elemento più sottile, quello che Roland Barthes ha definito il “punctum”, cioè quel dettaglio che più di altri è capace di colpire direttamente la sensibilità dello spettatore
Tuttavia, il mio percorso fotografico si è evoluto nel tempo. Se in passato la mia attenzione era rivolta quasi esclusivamente alla ricerca di un linguaggio simbolico e concettuale, ora avverto la necessità di esplorare anche un approccio più descrittivo e narrativo. Alcuni progetti in corso, soprattutto di paesaggio, si sviluppano quindi con una maggiore coerenza formale, seguendo una costruzione più omogenea e strutturata.
Questo cambiamento, se da un lato è un’evoluzione naturale che mi porta adi esplorare nuovi linguaggi e nuove possibilità espressive, dall’altro mantiene ferma la volontà di andare oltre la superficie delle cose, di fermare in un’immagine un’emozione, un pensiero, un frammento di tempo che altrimenti scivolerebbe via inosservato.
Perché, in fondo, la fotografia è questo: un dialogo silenzioso tra l’autore e il mondo, tra l’immagine e chi la osserva, tra il visibile e l’invisibile.