
Mi presento e racconto chi sono
Dottore forestale, paesaggista e fotografo.
Occuparmi di boschi, di paesaggio e di fotografia esprime una profonda coerenza fra il mio intimo desiderio di bellezza e di armonia e la capacità, talvolta quasi una impellente necessità, di stupirmi del reale nel suo duplice valore di dato obiettivo e di segno allegorico.
“Ci siete solo tu e la tua macchina fotografica. I limiti nella tua fotografia sono in te stesso, perché ciò che vediamo è ciò che siamo”
(Ernst Haas)
Le fotografie
Nel selezionare cosa sta dentro e cosa sta fuori dall’inquadratura, si compie un gesto che nasce dal cortocircuito fra la realtà osservata e il mio personale vissuto, facendo assumere alla fotografia lo stesso valore del lettino dello psicanalista.
Linee, sguardi, contrasti o prospettive diventano segni e metafore il cui significato va ben oltre il dato sensibile; così vissuta, la foto che nasce nell’istante del click parla molto più del fotografo che dell’oggetto fotografato.

I progetti

Non amo dare titoli alle mie foto perchè l’immagine che viene prodotta appartiene tanto a chi scatta quanto a chi la osserva. Dare il titolo, soprattutto per foto “à la sauvette”, tradisce almeno due aspetti che sento miei ed amo della fotografia: la rapidità del gesto che, ovviamente, nulla può avere in comune con l’attribuzione di un titolo, quasi fosse una foto costruita a tavolino; e la libertà di chi la guarda di cogliere significati diversi, talora opposti, a quelli che hanno creato in me il cortocircuito emozionale. L’oggetto osservato è sempre quello ma è il vissuto di ciascuno che determina ciò che realmente vediamo e percepiamo.
Dicono di me
Qui trovate pensieri e riflessioni di chi, a diverso titolo, ha voluto raccontare il proprio punto di vista sulla mia fotografia.
Contributi ricchi, mai banali ma soprattutto stimolanti per continuare un percorso
“Le fotografie di Alessandro Nicoloso rivelano uno sguardo empatico che entra in sintonia emotiva con la realtà sull’onda di un interesse umano…”
“Quando l’immagine fotografica è di per sé opera.”
“… E l’occhio fotografico ferma il tempo, definisce gli istanti, aiuta a ricordare le melodie e le memorie emotive che ne sono suscitate.”
“Cosa spinge Alessandro a fermare proprio quell’attimo? Una frazione di secondo, e tutto sarebbe sfumato.”

Le mostre fotografiche

La fotografia per me è sempre stata un atto intimo, essenzialmente un modo di conoscermi e di andare al fondo di me, che per lungo tempo non ha sentito alcuna necessità di essere reso pubblico.
Tutt’ora la maggior parte dei miei scatti è rimasta archiviata in faldoni e raccoglitori. Nel tempo tuttavia alcune sollecitazioni esterne hanno vinto la mia naturale ritrosia e mi hanno portato ad esporre in mostre personali o collettive.